Il gatto in Cantina al Nuovo Cinema Smeraldo di Pistrino

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Sabato 12 Marzo 2016 proporremo la commedia musicale “IL GATTO IN CANTINA” al Nuovo Cinema Smeraldo di Pistrino.

È già la seconda volta che ci esibiamo su tale palcoscenico: il 6 Dicembre 2014 vi presentammo infatti i due atti unici di Luigi Pirandello “L’UOMO DAL FIORE IN BOCCA” e “LA GIARA” ricevendo, da parte degli organizzatori, una calda accoglienza.

 

Siamo ben lieti di questa uscita che, anche se non molto distante dalla nostra sede di Marciano, rappresenta pur sempre una… “trasferta fuori regione”.

 

 

 

Presepe vivente 2015

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Anche quest'anno, per la tredicesima volta consecutiva, nel  tardo pomeriggio del 25 Dicembre si rinnoverà per le piazze e le stradine del nostro bel centro storico la magica atmosfera del Presepio.

Viviamo giorni di paura ed angoscia.  Il messaggio d'amore e di pace del Natale possa restituirci un po' di serenità.  

Ma nulla si ottiene senza fatica e sono sempre necessari l'impegno e lo sforzo personale.

Partecipiamo tutti nella certezza che il mondo può davvero essere migliore!

 

 

 

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Presepe Vivente Natale 2014

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Presepe (o presepio) è una rappresentazione della nascita di Gesù, derivata da tradizioni
medievali.
La tradizione, prevalentemente italiana, risale all'epoca di San Francesco d'Assisi che, nel 1223,
realizzò a Greccio la prima rappresentazione vivente della Natività. Sebbene esistessero anche
precedentemente immagini e rappresentazioni della nascita del Cristo, queste non erano altro che
"sacre rappresentazioni" delle varie liturgie celebrate nel periodo medievale. Il primo presepe
scolpito di cui si ha notizia è quello realizzato da Arnolfo di Cambio fra il 1290 e il 1292.

Simbologia e origine delle ambientazioni.

Il presepe è una rappresenta- zione ricca di simboli.
Alcuni di questi provengono direttamente dal racconto evan- gelico: sono riconducibili al racconto
di Luca la mangiatoia, l'adorazione dei pasto- ri e la presenza di angeli nel cielo. Altri elementi
appartengono ad una iconografia propria dell'arte sacra: Maria ha un manto azzurro che simboleggia
il cielo, San Giuseppe ha in genere un manto dai toni dimessi a rappresentare l'umiltà. Molti
particolari scenografici nei personaggi e nelle ambientazioni del presepe traggono invece
ispirazione dai Vangeli apocrifi e da altre tradizioni: il bue e l'asinello, sim- boli immancabili
di ogni presepe, derivano dal cosiddetto protovangelo di Giaco- mo, oppure da un'antica profezia di
Isaia che scrive "Il bue ha riconosciuto il suo proprietario e l'asino la greppia del suo padrone".
I Magi invece derivano dal Vangelo di Matteo e dal Vangelo (apocrifo) armeno dell'infanzia: in
particolare, quest'ultimo fornisce informazioni sul numero e il nome di questi sapienti orientali.
Il vangelo in questione fa i nomi di tre sacerdoti persiani: Gaspar, Melkon, e Bal- thasar
(Gaspare, Melchiorre e Baldassarre), anche se non manca chi vede in essi un persiano (recante in
dono oro), un arabo meridionale (recante l'incenso) e un etiope (recante la mirra).

E il nostro presepe? Dopo la riuscita rappresentazione dello scorso 29 Novembre a Montemignaio
nei giorni 25 dicembre 2014 e 4 gennaio 2015 si rappresenterà, come tutti gli anni, il presepio
vivente nelle vie del centro storico di Marciano. Siamo già arrivati alla dodicesima edizione di
questa simpatica iniziativa e, nonostante questo lungo periodo, la manifestazione non mostra
affatto i segni del tempo. Anzi, ad ogni nuova edizione, è come se il nostro impegno si alimentasse
di linfa nuova. Infatti accanto ai vecchi e già collaudati quadri se ne aggiungono ogni anno di
nuovi tanto che, oramai, ogni angolo, sia di piazza Fanfulla che dei vicoli adiacenti che conducono
verso la Capanna, sono pieni di scene e figuranti. L'impegno condiviso da tutti è quello di
mantenere viva questa tradizione cercando, al contempo, di migliorarla costantemente.

 

 

 

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L'Uomo dal Fiore in Bocca

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L'uomo dal fiore in bocca


“L’uomo dal fiore in bocca” è un atto unico di Luigi Pirandello rappresentato per la prima volta  al “Teatro Manzoni” di Milano il 24 Febbraio 1922.
Come per “La giara” Pirandello trasse il testo teatrale da una novella scritta anni prima ed intitolata “La morte addosso”.
È il colloquio (ma forse meglio dire il monologo) fra il protagonista malato di tumore, appunto il fiore in bocca, e consapevole di essere prossimo alla morte e una persona come se ne incontrano tutti i giorni, che vive un’esistenza normale con i normalissimi problemi quotidiani: la famiglia, le figlie, un treno perso per pochi minuti…
Chi, come il protagonista, sa che la morte è vicina osserva i particolari e le cose, anche le più insignificanti, che assumono un valore speciale e, forse, incomprensibile per la maggioranza delle persone.
“Venga… le faccio vedere una cosa… Guardi, qua, sotto questo baffo… qua, vede che bel tubero violaceo? Sa come si chiama questo? Ah, un nome dolcissimo… più dolce di una caramella: -Epitelioma, si chiama. Pronunzii, sentirà che dolcezza: epitelioma… La morte, capisce? È passata. M’ha ficcato questo fiore in bocca, e m’ha detto: -«Tientelo, caro: ripasserò fra otto o dieci mesi!»”.

 

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