L'Uomo dal Fiore in Bocca
L'uomo dal fiore in bocca
“L’uomo dal fiore in bocca” è un atto unico di Luigi Pirandello rappresentato per la prima volta al “Teatro Manzoni” di Milano il 24 Febbraio 1922.
Come per “La giara” Pirandello trasse il testo teatrale da una novella scritta anni prima ed intitolata “La morte addosso”.
È il colloquio (ma forse meglio dire il monologo) fra il protagonista malato di tumore, appunto il fiore in bocca, e consapevole di essere prossimo alla morte e una persona come se ne incontrano tutti i giorni, che vive un’esistenza normale con i normalissimi problemi quotidiani: la famiglia, le figlie, un treno perso per pochi minuti…
Chi, come il protagonista, sa che la morte è vicina osserva i particolari e le cose, anche le più insignificanti, che assumono un valore speciale e, forse, incomprensibile per la maggioranza delle persone.
“Venga… le faccio vedere una cosa… Guardi, qua, sotto questo baffo… qua, vede che bel tubero violaceo? Sa come si chiama questo? Ah, un nome dolcissimo… più dolce di una caramella: -Epitelioma, si chiama. Pronunzii, sentirà che dolcezza: epitelioma… La morte, capisce? È passata. M’ha ficcato questo fiore in bocca, e m’ha detto: -«Tientelo, caro: ripasserò fra otto o dieci mesi!»”.
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